Osteria del circo - review
Il locale è decisamente pricy, ma per una buona volta bisogna dire che la qualità, la presentazione e la sostanza del cibo è stata superiore alle aspettative. L'ambientazione e l'arredamento del locale non sono uno spettacolo eccezionale. Il motivo del circo è sì simpatico, ma forse non trova la giusta chiave di lettura.
Il locale fa parte delle creature di Sirio Maccioni insieme al più sofisticato Le Cirque. Quest'ultimo, quando ancora si chiamava Le Cirque 2000, era probabilmente il più lussuoso e rinomato ristorante degli Stati Uniti, e, secondo molti, del mondo, situato nella “Villard House” del Palace Hotel. Ora il nuovo le Cirque (cucina di ispirazione francese), ancora da provare, si trova alla Bloomberg Tower in Midtown.
Quanto al ristorante in commento, mi rimane sempre il dubbio che le note positive dipendano solo dal fatto che il ns palato, stante la lunga assenza dall'Italia, si sia un po' "inruvidito" facendoci sembrare buono ciò che in realtà è solo accettabile.
Abbiamo provato un'insalata di indivia, radicchio rosso, rucola, speak, pere e gorgonzola, una tartare di tonno, delle trofie al pesto ed una cotoletta di vitello con l'osso che mi ha fatto ricordare, come le petite madeleine di proustiana memoria, il ristorante dell'ACLI. Per dolce una cheese cake alla ricotta ed il famoso cream bulee dello Chef David Gomez.
Food: 8.5 - Service: 7.5 - Décor: 7.0 - Value: 8.0



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